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pictogramme de diamant

Lo sfruttamento del diamante avviene in modi diversi, a seconda che si tratti di giacimenti primari o secondari.

 

Giacimenti primari

In questo caso lo sfruttamento inizia a cielo aperto. Noi lo chiamiamo “open-mining pit”. Si scava un buco sempre più profondo dove si trova il pipe diamantifero, usando potenti macchine di sterro o anche gli esplosivi. Le pareti della miniera formano terrazze orizzontali collegate da una strada a spirale.

 

Miniera diamantifera

 

A partire da una certa profondità, questa modalità di estrazione non è più redditizia. Si applica quindi la tecnica della “cave blocking”. Consiste nello scavare pozzi verticali dentro e attorno alla miniera. Questi pozzi sono poi attraversati da tunnel orizzontali dei quali si fanno crollare i soffitti.

L’esempio più noto di questa tecnica è il “Big Hole” in Sudafrica, che è stato sfruttato fino ad una profondità di 1.200 metri.

 

Giacimenti secondari

A differenza delle miniere a cielo aperto, lo sfruttamento di questi giacimenti è solitamente molto artigianale. Si tratta di estrarre i sedimenti dai corsi d’acqua per separare i diamanti dalla ghiaia depositata sul letto dei fiumi. Nella maggior parte dei casi, potenti aspiratori vengono sistemati su zattere e consentono di aspirare molte centinaia di litri di fango al minuto.
Questi giacimenti hanno una durata molto limitata perché si estendono su piccole aree. Si trovano principalmente in Africa Centrale, Venezuela e Brasile.

 

Ricerca di diamanti grezzi in un fiume con un setaccio