Il diamante, un minerale naturale composto di carbonio puro
È grazie ai numerosi tentativi di sintetizzare in laboratorio il diamante che si è riusciti a stabilire le condizioni della sua formazione. La genesi dei diamanti sarebbe avvenuta in condizioni più che estreme.
Infatti, si stima che ci siano volute temperature dell’ordine di 1.300 – 1.400 ° C, e pressioni di circa 70 tonnellate/cm ², il tutto a una profondità di 200 km. Sono le variazioni di queste condizioni che determinano la qualità dei diamanti prodotti da un giacimento. Gli studi dimostrano che le pietre di qualità gemma si sono formate a temperature superiori a quelle necessarie per la cristallizzazione dei diamanti industriali. Invece non è possibile, stando alle attuali conoscenze, dire se queste condizioni sono durate secoli o milioni di anni.
È utile precisare che l’età di diamanti varia da più di 3 miliardi di anni per le pietre del Sudafrica a 990 milioni anni per i diamanti più “giovani” che si trovano in Botswana.
La formazione del diamante è sistematicamente legata alla presenza di kimberlite. È una roccia vulcanica di elevata durezza che protegge il diamante durante la sua risalita verso la superficie. Infatti, il diamante giunge a noi grazie alle eruzioni vulcaniche, quando non resisterebbe a temperature superiori a 1.500° C. È quindi grazie alla kimberlite che lo ricopre e agisce come uno strato protettore che il diamante sopporta il percorso dal mantello terrestre fino alla superficie.